
Hai bisogno di conoscere di semi di chia in gravidanza, i possibili effetti collaterali e se si possono mangiare? In questa guida su questi fantastici semini avrai tutte le risposte ai tuoi dubbi.
Sono tanti i cibi o gli integratori raccomandati dai medici alle donne in gravidanza, ma pochi ancora conoscono gli straordinari effetti di un alimento naturale come i semi di chia.
Questo seme si ottiene dalla salvia hispanica, una pianta che fa parte della famiglia delle Lamiacee (tra queste, anche la menta, la salvia e la comune lavanda) ed è originaria soprattutto del centro e sud America. Qui, tanti secoli fa, era già un alimento base all’interno della dieta degli Aztechi, che li usavano sia durante i riti religiosi che come vera e propria moneta di scambio.
La loro importanza, riscoperta di recente, deriva dal fatto che i semi di chia sono dei cosiddetti “superalimenti”, perché contengono una ricca quantità di sostanze utili per la nostra salute come vitamine, sali minerali, magnesio, fibre e antiossidanti.
I suoi effetti sono molteplici, tra questi spiccano sicuramente quelli anti colite, anti colesterolo e dimagranti, ma i semi di chia sono ottimi anche per la prevenzione del diabete e dell’osteoporosi.
Inoltre, hanno un effetto antinfiammatorio per la mucosa gastrica e riequilibrano gli ormoni delle donne in menopausa. Infine, riducono la pressione sanguigna, rafforzano i capelli e le unghie e combattono i radicali liberi e l’invecchiamento, contrastando anche le rughe e le macchie della pelle.
Sono talmente potenti (“chia”, nell’antica lingua azteca, significava, appunto, forza) che contengono una maggiore quantità di Omega 3 rispetto al salmone, ma hanno anche più calcio rispetto al latte che consumiamo tutti i giorni e, addirittura, racchiudono una dose di vitamina C superiore di sette volte rispetto alle arance.
I semi di chia in gravidanza
I semi di chia sono particolarmente indicati per le donne in gravidanza, soprattutto durante i primi mesi, quelli più delicati. Oltre a combattere la stipsi nelle donne incinte, infatti, forniscono gli acidi grassi Omega 3 che contribuiscono alla formazione del cervello del bambino, con particolari vantaggi per la sfera delle capacità visive e dei processi intellettivi.
Inoltre, sono utili per aiutare i feti nati prematuri, soprattutto quelli in cui ancora non è stato completato il progresso psicomotorio. Oltre che al bambino, assumere semi di chia durante la gravidanza fa bene anche alla mamma, perché questo “superalimento” abbassa il colesterolo e regolarizza l’intestino. Il vantaggio di questi semi è che contengono un’elevata quantità di nutrienti, ma un basso livello di grassi.
Forniscono, quindi, un maggiore apporto di calorie e proteine, indispensabili per affrontare la gestazione, in particolar modo durante le ultime settimane. Infine, contengono il ferro che aiuta ad aumentare il sangue che circola nel corpo. Il consumo dei semi di chia, all’occhio scuri e dal sapore simile a quello delle nocciole, è consigliabile in aggiunta a un altro alimento.
La mattina a colazione, per esempio, potrete aggiungerli al vostro yogurt o al latte. A pranzo, invece, potete mescolarli nella zuppa, nel minestrone, nel risotto o nelle vellutate, mentre la sera potete aggiungerlo all’impasto delle vostre polpette o di qualsiasi altro piatto ripieno. Infine, un cucchiaio di semi di chia può anche sostituire un uovo nell’impasto di torte o biscotti.
Leggi l’articolo approfondito sulle loro proprietà e su come assumerli
In commercio è perfino possibile trovarli sotto forma di farina, ideale per la preparazione di pane e dolci da forno, ma anche per addensare creme e frullati.
Possibili effetti collaterali dei semi di chia
Come ogni prodotto, anche il più naturale, ci sono delle controindicazioni nell’assunzione dei semi di chia. Chi, per esempio, è allergico alla frutta secca dovrebbe evitare di mangiarli, così come chi assume farmaci per la pressione.
Nel primo caso, è possibile una spiacevole reazione allergica, mentre nel secondo si corre il rischio di sbalzi di pressione arteriosa. In generale, è sempre consigliabile e auspicabile consultare prima il proprio medico e consumare i semi in quantità moderate.