Perdita di memoria: cause, sintomi e rimedi

Vuoti di memoria e improvvise amnesie? Di colpo non ricordi di cosa stavi parlando? Capita a tutti ma meglio saperne di più: quali sono le cause principali della perdita di memoria momentanee, quali i sintomi, come comportarsi e quali rimedi e cure scegliere.

In che cosa consiste la perdita della memoria o amnesia?

La perdita della memoria, comunemente denominata “amnesia” consiste nella impossibilità di ricordare eventi passati. La differenza sostanziale tra una normale dimenticanza ed una situazione anomale consiste nella persistenza del sintomo.

Principali cause della perdita di memoria

perdita di memoria
perdita di memoria

Le principali cause della perdita della memoria e delle improvvise amnesie, possono essere distinte tra i giovani/adulti e gli anziani.

Nei giovani/adulti le cause possono essere:

Negli anziani invece le cause possono essere:

Modalità d’insorgenza della perdita di memoria

Le principali differenziazioni date dalla modalità dell’insorgenza della perdita della memoria sono:
– Graduale
– Improvvisa

La perdita della memoria graduale si definisce quando i ricordi, dapprima nitidi, pian piano diventano più nebulosi sino ad essere dimenticati. Questa tipologia è tipica per esempio negli anziani ammalati di demenza senile.

L’insorgenza di tipologia improvvisa è invece comunemente associata ad un evento traumatico o causata da un forte shock; avviene infatti da un momento all’altro.

Durata della perdita della memoria

La suddivisione della durata della perdita della memoria è basata su:
– Transitoria
– Permanente

La prima è limitata ad un lasso di tempo, che può variare da breve a lungo e generalmente termina con il completo recupero dei ricordi, quando invece è permanente i ricordi sono definitivamente perduti.

Tipologia di perdita della memoria

Basandosi sui ricordi che il soggetto è in grado di ricordare, è possibile definire la perdita della memoria secondo le seguenti denominazioni:

  • Retrograda
  • Anterograda
  • Globale
  • Selettiva
  • Visiva.

Perdita di memoria retrograda

Consiste nella perdita della memoria che precede l’evento scatenante mentre nella anterograda non è possibile ricordare gli eventi successivi all’evento scatenante.

Perdita di memoria globale

Nella perdita della memoria globale invece il soggetto è impossibilitato a ricordare gli eventi passati e futuri dell’evento scatenante.

Perdita di memoria selettiva

Con la tipologia selettiva, generalmente associati ad uno shock, sono interessati i ricordi di un periodo ben preciso (ne può essere un esempio un lutto).

Perdita di memoria visiva

La perdita della memoria visiva invece interessa i ricordi di luoghi conosciuti e volti, anche dei conoscenti e dei familiari, che il soggetto non riesce più a ricordare.

Perdita di memoria sintomi principali correlati

I principali sintomi correlati alla perdita della memoria che possono manifestarsi sono:

  • Confusione mentale
  • Difficoltà di linguaggio
  • Mal di testa
  • Mancanza di orientamento
  • Problemi di concentrazione
  • Vertigini
  • Tremori
  • Stanchezza fisica.

Cosa fare per perdite di memoria?

Cosa fare se ritenete di soffrire di perdita di memoria? Per prima cosa è necessario rivolgersi al proprio medico curante. Rispondendo alle sue domande potrà indicarvi se si tratta di un normale calo fisiologico oppure è necessario eseguire degli esami per approfondire.

Una diagnosi precoce è infatti la miglior situazione per capire se la causa è da imputarsi ad una patologia oppure no. Nel caso in cui infatti si tratti per esempio di Alzheimer è importante iniziare sin da subito ad affrontare la malattia.

Perdita di memoria Rimedi Cure naturali

Per prevenire la perdita della memoria, ma anche per rafforzarla oppure recuperarla, vi sono alcuni rimedi naturale ed omeopatici.

Tra i più noti è possibile trovare:

  • Mandorle: ricche di magnesio, calcio e potassio, rappresentano un efficace contrasto per la perdita della memoria data dallo stress;
  • Salvia: tannini, colina ed oli essenziali migliorano la concentrazione e la memoria;
  • Rosmarino: contenendo oli essenziali migliora la concentrazione e la memoria ed è possibile assumerla inserendone l’essenza nei profumatori d’ambiente;
  • Ginko Biloba: contiene principi attivi atti a migliorare il microcircolo dei vasi cerebrali migliorando così la concentrazione e la capacità mnemonica. E’ assumibile generalmente in pratiche compresse;
  • Agopuntura: praticata da secoli nella medicina orientale, si avvale di aghi che vengono inseriti in determinati punti del corpo umano al fine di favorirne il benessere dell’individuo. La stimolazione di questi punti è adatta per il trattamento dei deficit mnemonici attivando le aree cerebrali che sono responsabili della memoria.

Trattamento farmacologico per Perdita memoria

Il trattamento varia in funzione della causa scatenante, alcune di esse sono infatti di natura emozionale. Trattare la perdita della memoria attraverso i farmaci è una soluzione che può avere anche controindicazioni da tenere presenti.

Tale pratica è attualmente infatti controversa in quanto spesso le controindicazioni sono maggiori dei benefici.

In commercio è possibile trovare alcune categorie di farmaci atte a curare la perdita della memoria quali per esempio i farmaci colinergici che agiscono sui neurotrasmettitori.

E’ tuttavia indispensabile ricordare che l’assunzione dei farmici deve essere stabilita e supervisionata dal proprio medico curante in funzione dei sintomi da curare.
E’ inoltre possibile affiancare al trattamento farmacologico anche un percorso psicoterapeutico per curare per esempio cause portate dallo stress.

Nuovi scenari

Visti i dati legati al continuo crescente numero di casi di pazienti affetti da perdita della memoria, soprattutto a causa dell’Alzheimer, dato dall’aumento della vita media mondiale, la scienza è alla ricerca di una soluzione a tale problema.

Sono in valutazione infatti numerosi farmaci e, dallo studio eseguito su numerosi partecipanti, è emerso che un trial clinico può prevenire il detoriamento cognitivo.
I risultati di tale ricerca permettono di definire alcune linee di “buon comportamento” in termini di dieta, esercizio fisico ed interazioni sociali.

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