Differenza tra acqua minerale, oligominerale e naturale

Conosci le differenze tra acqua minerale, oligominerale e naturale? Scopriamole insieme in questo articolo. Tutti gli organismi viventi sono costituiti di acqua in altissima percentuale ed hanno continuamente bisogno di reintegrarla per la propria sopravvivenza. L’acqua è un bene primario indispensabile e va assunto quotidianamente in quantità sufficienti per garantire un buon funzionamento dell’organismo.

L’acqua che beviamo è sempre accuratamente controllata, sia quella erogata dal rubinetto di casa che quella imbottigliata acquistabile negli appositi punti vendita, ma spesso non conosciamo le caratteristiche dell’una e dell’altra per consentirci di fare una valutazione e una scelta ponderata su quale sia la più adatta alle nostre esigenze.

Ti sei chiesto più volte quali siano le caratteristiche delle acque minerali, oligominerali e naturali?
Cerchiamo di ottenere delle risposte chiare e precise.

Differenze tra acqua minerale, oligominerale ed intermedie

L’acqua minerale e l’acqua oligominerale sono due tipi di acqua che differiscono per il contenuto di minerali.

L’acqua minerale contiene una quantità significativa di minerali, come calcio, magnesio e sodio, che vengono estratti da sorgenti naturali. L’acqua minerale viene generalmente trattata per rimuovere impurità e contaminanti, ma può anche essere arricchita con minerali aggiuntivi per migliorare il gusto o per fornire benefici per la salute.

L’acqua oligominerale, d’altra parte, contiene una quantità inferiore di minerali rispetto all’acqua minerale. In genere, l’acqua oligominerale contiene meno di 50 mg/l di minerali totali, mentre l’acqua minerale può contenere fino a 500 mg/l di minerali totali. L’acqua oligominerale viene generalmente trattata per rimuovere impurità e contaminanti, ma può anche essere arricchita con minerali in piccole quantità per migliorare il gusto o per fornire benefici per la salute.

Sia l’acqua minerale che l’acqua oligominerale sono generalmente considerate sicure e salutari da bere, a seconda delle loro fonti e del processo di trattamento. Tuttavia, è importante notare che il consumo eccessivo di acqua minerale o di acqua oligominerale con un contenuto elevato di minerali può avere effetti negativi sulla salute, come l’aumento della pressione sanguigna o la formazione di calcoli renali. Se hai dubbi o preoccupazioni sulla qualità dell’acqua minerale o dell’acqua oligominerale che bevi, puoi consultare il tuo medico o un esperto in salute pubblica per ulteriori informazioni e consigli.

In base al parametro del residuo fisso ci sono degli stadi intermedi tra l’acqua oligominerale e quella minerale, consideriamo il quadro completo. Nel caso di un valore inferiore ai 50 mg/L si parla di acqua minimamente mineralizzata che, per la scarsa quantità di sodio, è particolarmente consigliata per i neonati e per le diete.

Acqua oligominerale
Acqua oligominerale definizione

Parliamo ora della famosa acqua oligominerale. Se il valore del residuo fisso è compreso tra i 50 ed i 500 mg/L l’acqua si definisce oligominerale, è molto indicata per il consumo quotidiano, favorisce la diuresi, è comunque povera di sodio e indicata per i soggetti ipertesi.

Acqua minerale


Quando il valore si aggira tra i 500 ed i 1500 mg/L si parla di acqua medio minerale, indicata per gli sportivi e per i casi di intensa sudorazione, per reintegrare la perdita di sali minerali, come può avvenire nella stagione estiva, si consiglia di alternarla al consumo di acqua più leggera.

Il valore del residuo fisso superiore ai 1500 mg/L classifica l’acqua come ricca di sali minerali e va bevuta solo in casi di effettiva necessità, per finalità terapeutiche, con parere favorevole del medico curante e sotto la sua stretta osservazione, a causa della forte concentrazione di sali minerali.

La definizione di acqua naturale

La prima definizione da chiarire riguarda la definizione di acqua naturale: erroneamente si definisce naturale l’acqua liscia, esente dalle bollicine e si usa questo termine sia per l’acqua comune di rubinetto che per l’acqua minerale non effervescente.

In realtà sono naturali tutte le acque prelevate ed imbottigliate alla sorgente, da cui sgorga batteriologicamente pura, incontaminata e non richiede processi di disinfezione o decontaminazione. Per questo il termine si addice perfettamente alle acque minerali, di qualunque tipologia esse siano.

Per le acque domestiche, che sgorgano dai rubinetti delle case, erogate dagli acquedotti, si parla di acqua potabile, sottoposta a trattamenti di depurazione, disinfezione e decontaminazione.

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  1. Come produrre in casa l’acqua alcalinizzata
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Le acque minerali, la loro provenienza e regolamentazione

Posti questi principi, è opportuno sapere che le acque minerali naturali sgorgano da falde acquifere sotterranee o poste in profondità, derivanti da una o più sorgenti naturali e presentano caratteristiche igieniche distintive, hanno subito un processo di filtrazione naturale passando attraverso le rocce, hanno caratteristiche fisico-chimiche costanti, vengono imbottigliate in prossimità della loro sorgente per mantenere queste proprietà e non necessitano di alcun tipo di trattamento.

Possono avere caratteristiche benefiche per la salute grazie ai sali minerali ed agli oligoelementi contenuti, che si differenziano in base alla tipologia delle rocce che hanno percorso durante la loro infiltrazione.

Sono regolamentate dal Ministero della Salute, secondo il Decreto 10 febbraio 2015, l’autorizzazione alla commercializzazione prevede una serie di accertamenti di carattere geologico, relativo al suolo, batteriologico e fisico-chimico relativi alla composizione dell’acqua, successivamente devono essere autorizzate anche dalla Regione che verifica le sedi, gli impianti e gli stabilimenti.

Il residuo fisso per classificare le proprietà dell’acqua

Se hai delle perplessità nella scelta dell’acqua più idonea al tuo fabbisogno personale ti sarà utile conoscere le differenze tra l’acqua minerale ed oligominerale, questa è determinata da un fattore denominato residuo fisso, sai cos’è.

Il residuo fisso è un parametro di quantificazione dei sali minerali e degli oligo-elementi presenti nell’acqua, si ottiene attraverso un procedimento di evaporazione della stessa, portata fino alla temperatura di 180°, alcune volte fino a 500°, ed in base alla quantità di residui essiccati si classifica la natura dell’acqua.

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Alessandro Rivale
Alessandro Rivale

Mi chiamo Alessandro Rivale e dirigo il network di blog di CurarsiNaturale.it dal 2011. Mi occupo di informazione online in ambito benessere e ospito esperti del settore benessere tra i più preparati in Italia per trattare argomenti come alimentazione naturale, dimagrimento, fitness e rimedi naturali.

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