Esistono veri rimedi efficaci per la celiachia? Scopriamo in questo articolo super completo di informazioni.
Sentiamo molto spesso parlare di celiachia e in effetti questo è un problema che colpisce un numero sempre crescente di persone nel mondo. In Italia è addirittura riconosciuta come malattia sociale e si stima che all’incirca 400/600.000 italiani soffrano dei sintomi della celiachia, cioè una persona ogni 100/150 abitanti.
Negli ultimi 25 anni si stima che i casi diagnosticati di celiachia siano quintuplicati sia nei paesi storicamente più colpiti, a causa della dieta basata su un alto consumo di cereali contenenti glutine (Europa e Usa), sia in altre zone dove fino ad ora era meno frequente grazie all’elevato consumo di riso (Asia).
Cos’è la celiachia
La celiachia è nella pratica un’infiammazione dell’intestino tenue ed è un’intolleranza al glutine che fa infiammare il tratto digerente.
Nello specifico il celiaco presenta un’intolleranza permanente alla gliadina che è la componente alcool-solubile del glutine, un insieme di proteine contenute nel frumento, nell’orzo, nella segale, nel farro, nel kamut, mentre l’avena sembra essere tollerata in piccole quantità dalla maggior parte dei soggetti affetti.
Viene solitamente diagnosticata ai bambini ma ci sono casi di diagnosi in età adulta: viene definita una malattia ereditaria in quanto, nonostante il rischio di celiachia nei familiari di primo grado di un soggetto affetto è appena superiore al 10%, questa percentuale è almeno 10 volte maggiore del rischio di persone che non hanno tra loro alcun grado di parentela.
Aggravamento della celiachia
Le conseguenze arrecate da questa malattia possono essere:
- Anemia da carenza di minerali (ferro) o vitamine (vitamina B12, acido folico)
- Aftosi orale (ovvero la comparsa di placche sulle mucose orali)
- Osteoporosi
- Cefalee
- Problemi di natura psicologica come ansia, irritabilità e depressione
- Aumento delle transaminasi, enzimi di origine epatica
- Eruzione cutanea pruriginosa
- Artrite reumatoide
- Morbo di Addison, una malattia che danneggia le ghiandole che producono gli ormoni più importanti
- Sindrome di Sjogren, una malattia che danneggia le ghiandole lacrimali e salivari.
Se non diagnosticata in tempo e in assenza di un adeguata cura la celiachia può condurre a fenomeni molto gravi in quanto la progressiva distruzione dei villi intestinali può portare a malattie importanti e a volte irreversibili come ipotiroidismo, epilessia, alopecia, diabete, aborti frequenti, arresto della crescita nei bambini, tumori intestinali.
Parliamo comunque di conseguenze dovute al fatto di trascurare sintomi piuttosto chiari e notevoli, quindi non allarmarti.
Cos’è il glutine
Il glutine è un composto lipoproteico formato da due classi proteiche: gluteine e prolammine che si trovano nell’endosperma delle cariossidi dei frumenti e alcuni tipi di graminacee.
E’ presente nel frumento e in alcune varietà di cereali quali farro, orzo, segale, avena e grano khorasat (conosciuto come kamut). Di conseguenza lo si ritrova anche in tutti gli alimenti che contengono questi tipi di cereali.
Tra questi ci sono farine, pane, pizza, biscotti ed in genere la maggior parte dei prodotti da forno. Bisogna poi prestare molta attenzione perché molti alimenti possono essere stati contaminati da glutine durante il processo di lavorazione o di cottura.
Perchè e come si diventa celiaci?
Secondo la ricerca sembra che i geni giochino un ruolo importante nella comparsa della malattia: insomma, si nasce predisposti.
Come capire se si è celiaci? Leggi il prossimo articolo dove parliamo di test e esami per capire se si è celiaci.
In particolare alcuni varianti dei geni HLA-DQA1 e HLA-DQB, che istruiscono l’organismo nel creare proteine fondamentali del sistema immunitario.
Il complesso genetico HLA ( Antigene leucocita umano ) aiuta infatti il sistema immunitario a distinguere le proteine del corpo da quelle prodotte da agenti esterni quali virus e batteri.
Resta però il fatto che non tutti coloro che ereditano la predisposizione genetica sviluppino la celiachia. Quale sia la reale causa scatenate resta un incognita e probabilmente ci sono più fattori concomitanti, fisici ed emotivi, che hanno un’incidenza.
-> Leggi anche Dieta senza glutine: cosa mangiare, cibi da evitare
Il coinvolgimento del Rotavirus
Una recente scoperta ha messo in luce nuovi aspetti che riguardano la celiachia in quanto alla base dell’insorgenza della celiachia pare esserci il coinvolgimento di un’infezione causata dal Rotavirus.
Il Rotavirus è un virus piuttosto diffuso e responsabile di una forma di enterite benigna: oltre il 90% degli italiani entra in contatto con questo virus ma solo in quelli che hanno i geni specifici scatenerà la celiachia.
Sia nei bambini che negli adulti è possibile riscontrare la presenza di anticorpi specifici contro la proteina virale VP7 del Rotavirus mentre questi anticorpi non si ritrovano nei soggetti sani.
Questi anticorpi attaccano le cellule che rivestono le pareti dell’intestino e a causa di questo attacco le cellule vengono danneggiate e vengono a crearsi dei “varchi” tra di esse. Il glutine passando attraverso questi varchi si deposita nelle pareti intestinali causando infiammazione.
Questo collegamento offre una speranza in quanto rende possibile una diagnosi tempestiva dell’effettiva possibilità di manifestare i sintomi della celiachia e la possibilità di poter usufruire in futuro di un vaccino adatto.
La zonulina
Un altro fattore su cui si stanno concentrando le ricerche riguarda la zonulina che è una proteina in grado di regolare la permeabilità intestinale. Nella celiachia si assiste ad un aumento della permeabilità intestinale e questo permette al glutine di penetrare nell’intestino.
Bloccando il segnale di apertura della zonulina c’è la possibilità di evitare questo passaggio e il rischio di infiammazione associato. Il farmaco “anti zonulina” è in fase di sperimentazione.
Celiachia rimedi: curare la celiachia è possibile?
Purtroppo non esiste una vera e propria cura per la celiachia ma è possibile tenere sotto controllo i sintomi e migliorare il proprio stato attraverso un’alimentazione adeguata.
Farmaci per la celiachia
Dopo aver eliminato completamente il glutine i sintomi tendono progressivamente a regredire ma qualora la modificazione alimentare da sola non risultasse sufficiente nella medicina tradizionale vengono utilizzati farmaci per tenere a bada l’infiammazione.
In alcuni pazienti infatti la reazione immunitaria al glutine si manifesta in maniera così violenta da richiedere la somministrazione di farmaci steroidei per controllare l’infiammazione intestinale.
Tra tutti, il prednisone (es. Deltacortene, Lodotra) è tra i farmaci corticosteroidi più utilizzati a tale scopo.
Un farmaco indicato per tenere sottocontrollo i disturbi associati alla celiachia è l’infliximab (Remicade).
Ricerca e cure sperimentali su Celiachia
La ricerca sta cercando di trovare delle cure per far si che anche il celiaco possa inserire nella sua alimentazione gli alimenti contenenti glutine
Sono in via sperimentale anche alcuni vaccini per la prevenzione e la cura della malattia celiaca.
Infatti, come detto, anche l’infezione da rotarivirus potrebbe aumentare il rischio di celiachia e un vaccino specifico in età pediatrica potrebbe evitare il danno.
Rimedi naturali contro la celiachia
I rimedi naturali possono venirci in aiuto per alleviare i sintomi della celiachia. Ad esempio, esistono sostanze completamente naturali in grado di aiutare chi soffre di celiachia:
- Essendo una malattia autoimmune andrebbe rafforzato il sistema immunitario e in questo caso si può assumere la tintura madre di echinacea;
- Succo estratto dalle foglie di aloe vera con azione immunostimolante, antinfiammatoria e rigenerante dei tessuti;
- Malva sia in tintura che tisane per le sue proprietà emollienti e antinfiammatorie; l’uso della malva è consigliato per sfiammare l’intestino e regolarne le funzioni.
Fiori di Bach per celiachia
Anche i fiori di Bach possono venirci in aiuto:
- Elm per il dolore straripante;
- Scleranthus indicato per le fasi intermittenti della malattia, per l’alternanza del dolore:
- Star of bethlehem se la diagnosi di celiachia viene vissuta come momento drammatico:
- Walnut indicato nei momenti di cambiamento, aiuta ad adattarsi alla nuova alimentazione:
Medicina olistica per problemi di celiachia
Nella celiachia è quasi sempre presente una condizione che va sotto il nome di iperpermeabilità intestinale che indica la perdita di coesione delle cellule mucose della parete intestinale: questo consente il passaggio diretto nel circolo sanguigno di sostanze non ancora digerite (tossine, frammenti di batteri e virus, proteine) attraverso le aperture che si creano nella mucosa intestinale.
L’organismo quindi per difendersi mette in atto una serie di meccanismi che spesso risultano essere violenti.
Le motivazioni che portano a questa condizione sono assai diverse e vanno dall’inquinamento ambientale, allo stress, alle alterazioni della flora batterica, alla reazione a certi farmaci.
La causa principale sembra essere comunque la presenza di focolai di infiammazione che si innescano per la presenza di depositi di muco e altri rifiuti presenti nelle pareti intestinali a causa di errati stili alimentari.
Visto che le cause sono molteplici questo problema deve essere necessariamente affrontato da un punto di vista olistico.
Macrobiotica per celiachia
Un valido aiuto ci viene incontro dalla macrobiotica che tiene in considerazione anche l’effetto negativo di alimenti e bevande molto diffuse nell’alimentazione moderna, come zucchero, miele, caffè, alcolici, latte (anche soia e altri cereali), yogurt (anche di soia), molti tipi di frutta (banana e frutti tropicali), pomodori, melanzane, succhi di frutta, bevande gasate.
Tutti questi alimenti hanno una natura fortemente espansiva che non fa altro che aumentare il distacco delle cellule epiteliali e ingrandire i varchi creatisi nelle pareti dei villi.
E’ consigliabile in un primo momento evitare sia cereali contenenti glutine ma anche evitare cereali con buccia spessa che possono irritare la mucosa, così come le verdure fibrose come carciofi, finocchi, sedano.
I cibi vanno cucinati molto bene e masticati a lungo per facilitare la digestione e l’assorbimento.
Sarebbe meglio consumare la frutta cotta. Una ricetta della macrobiotica che può alleviare i disturbi è la gelatina fatta con frutta cotta insieme al kuzu.
[banner1]La macrobiotica tra le verdure consiglia di assumere quelle a foglia verde scuro e di evitare completamente i latticini.
Ume-sho-kuzu
Un consiglio molto valido per calmare lo stato infiammatorio e ripristinare le condizioni del tessuto intestinale è quello di utilizzare l’ume-sho-kuzu che è una bevanda gelatinosa a base di prugne umeboshi, salsa di soja shoyu e kuzu.
Questa bevanda va bevuta calda al mattino a digiuno e la sera prima di andare a dormire.
Un altro valido rimedio antinfiammatorio ci viene dato dalla crema di riso integrale fatta con il riso lasciato cuocere per due ore; si usa una parte di riso per 7 di acqua e si lascia asciugare l’acqua. Se in cottura ci aggiungiamo anche le prugne umeboshi questa crema diventa una vera e propria medicina per l’intestino infiammato.
Celiachia e gravidanza
La celiachia oltre a rendere problematico il concepimento può causare anche ripetute interruzioni di gravidanza.
È stato infatti accertato che gli anticorpi specifici presenti in questa malattia attaccano oltre che il glutine anche la placenta, distruggendo le sue cellule e non permettendo al feto di annidarsi nell’utero e svilupparsi correttamente.
Nella paziente celiaca gli anticorpi anti- transglutaminasi sono in grado di arrecare un danno diretto alla placenta e alla sua funzionalità, inibendo tra l’altro la capacità invasiva delle cellule placentari e la formazione di vasi sanguigni, condizioni essenziali per permettere all’embrione di impiantarsi nella cavità uterina.
La sola cosa da fare è quindi seguire una rigorosa dieta priva di glutine almeno da sei mesi prima del concepimento in modo da ridurre a zero la presenza di anticorpi anti-transglutaminasi che in altro caso si ritrovano in circolo nei soggetti celiaci.
Non si tratta di una malattia obbligatoriamente trasmessa ai figli: il rischio di celiachia nei familiari di primo grado di un soggetto affetto è appena superiore al 10% .
Celiachia e intolleranza al lattosio
Esistono molti casi di persone celiache che risultano essere anche intolleranti al lattosio.
Il lattosio è un disaccaride ovvero uno zucchero complesso che non può essere digerito dal nostro organismo così come lo ingeriamo : deve essere scomposto da un enzima specifico ovvero l’enzima lattasi, in molecole semplici (monosaccaridi) cioè glucosio più galattosio.
La celiachia come abbiamo visto distrugge i villi intestinali su cui si trovano gli enzimi digestivi, pertanto risulta compromessa la scissione e quindi la digestione del lattosio che crea quindi fermentazione con conseguenti gonfiori e dolori addominali.
Celiachia e tiroide
Spesso la celiachia viene correlata con altre malattie autoimmuni come quelle che colpiscono la tiroide.
Pur non esistendo degli studi precisi al riguardo celiachia e patologie della tiroide sembrerebbero essere strettamente correlate.
Emerge infatti che le persone affette da celiachia risultano essere maggiormente soggette a disturbi alla tiroide: nonostante non sia possibile affermare che celiachia e tiroidite siano problematiche necessariamente correlate, si stima che un individuo affetto da celiachia sia tre volte più soggetto a sviluppare patologie a carico della tiroide.
In particolare sono due le malattie legate alla celiachia: la tiroidite di Hashimoto e il morbo di Basedow, entrambe di natura autoimmune come lo è la celiachia
Non è possibile stabilire se sono i problemi alla tiroide a provocare la celiachia o se è quest’ultima la causa di squilibri alla tiroide però la casistica fa propendere l’ago più verso la seconda opzione.
Infatti non è così raro trovare nel sangue dei soggetti affetti da celiachia vari anticorpi tra cui anche quelli antitiroidei.
Una cosa certa è che i pazienti ipotiroidei- celiaci che assumono farmaci contenenti levotiroxina traggono vantaggio dall’eliminazione del glutine dalla propria dieta in quanto questo consente di ridurre i dosaggi del farmaco.
Celiachia e diabete
Ci sono molti casi di persone affette da celiachia che manifestano anche il diabete, specialmente quello di tipo 1 (ovvero caratterizzato da carenza assoluta di insulina), che è anch’esso una malattia autoimmune.
Si stima che la celiachia sia presente nel 5 % dei casi di persone affette da diabete di tipo 1.
Se in una famiglia ci sono dei bambini con diabete di tipo 1 è probabile che qualche famigliare sia celiaco.
Di solito la diagnosi di diabete mellito è precedente la diagnosi di celiachia ma il loro rapporto non è necessariamente di causa effetto.
In comune hanno la stessa predisposizione genetica e ci sono anche altre ipotesi sulla loro correlazione ma ancora in fase di studio:
- L’introduzione precoce di glutine nello svezzamento aumenta la possibilità di sviluppare tali patologie
- Sembra che nei soggetti diabetici la muscosa intestinale presenti una risposta infiammatoria simile a quella degli individui affetti da celiachia
- Si ipotizza che il glutine agisca da innesco di un procedimento di autoimmunità nel diabete di tipo 1
- Per entrambe le patologie non è solo la predisposizione genetica ad avere un ruolo centrale, si ipotizza infatti che la causa scatenante si da ricercare in un infezione virale o l’introduzione di alcuni cibi
E’ consigliabile a chi è affetto da diabete mellito di tipi 1 di fare i regolari controlli per verificare la possibilità di sviluppare la malattia celiaca.
La dieta per persone affette sia da diabete mellito di tipo 1 che da celiachia è abbastanza restrittiva e andrebbe fatta sotto controllo medico in quanto c’è una alta possibilità di manifestare anche altre patologie come nefropatia, alterazioni del metabolismo e della struttura ossea.
Una volta seguite le giuste indicazioni e imparato come organizzare i pasti non c’è comunque alcun pericolo.
Celiachia e osteoporosi
I pazienti affetti da celiachia nel momento della diagnosi presentano frequentemente anche osteopenia/osteoporosi sia in età pediatrica che adulta. Si stima che i pazienti affetti da celiachia che manifestano osteopenia siano circa il 40/60 % quindi una percentuale considerevole.
La celiachia può causare la riduzione dell’osso attraverso due meccanismi:
- Il malassorbimento causato da distruzione o atrofizzazione dei villi intestinali con ridotta assimilazione di nutrienti preziosi come la vitamina D e il calcio
- Con autoanticorpi contro l’osteoprotegerina che è una vitamina indispensabile per mantenere la robustezza delle ossa. Questi autoanticorpi sono presenti in circa il 20% dei soggetti affetti da celiachia
E’ pertanto sbagliato pensare che la dieta senza glutine possa migliorare da sola la situazione; in molti casi si assiste ad una normalizzazione della massa ossea ma in altri casi (circa il 30% ) si verifica che, anche in seguito ad una normalizzazione dei villi intestinali, si assista ad un continuo deficit di massa ossea.
Lo studio più ampio sulla correlazione tra le due patologie è stato condotto in Svezia su 13.000 celiaci ed è emerso che esiste nei celiaci un rischio due volte superiore di frattura all’anca e un rischio maggiore del 40% di fratture in genere.
-> Leggi l’articolo approfondito su Celiachia e osteoporosi
L’ottimizzazione della densità ossea è l’elemento fondamentale per la cura dell’osteoporosi nella popolazione in generale e per chi è affetto da celiachia.
E’ vero che molti sono i nutrienti necessari per una buona salute delle ossa ma sicuramente il calcio riveste un ruolo fondamentale.
In virtù dell’elevato rischio di osteoporosi nei soggetti celiaci, la società inglese di gastroenterologia consiglia un’assunzione di circa 1000mg di calcio per le persone in età superiore ai 18 anni e 1200 per le donne in post menopausa e gli uomini sopra i 55 anni; per la popolazione generale la quantità di calcio consigliata è di 700mg die.
Celiachia e anemia
Nel quadro dei soggetti con malattia celiaca si riscontra frequentemente anche una carenza di ferro o anemia, la maggior parte dei pazienti celiaci, al momento della diagnosi presenta problemi di anemia.
Anzi possiamo dire che tra le varie manifestazioni extraintestinali negli adulti, l’anemia sideropenica è il sintomo clinico che si manifesta con più frequenza.
La malattia celiaca è inoltre diagnosticata molto spesso in pazienti affetti da anemia e risulta essere anzi una causa frequente di anemia e/o sideropenia. Vi è un calo del ferro in quanto questa sostanza non viene adeguatamente assorbita.
Celiachia e morbo di Crohn
Sia la celiachia che il morbo di Crohn sono entrambe caratterizzate da un’infiammazione del tratto gastrointestinale ma vi è sicuramente una differenza data dal fatto che nella celiachia il fattore scatenante è un antigene alimentare, ossia il glutine.
Nel caso del morbo di Crohn, che è considerato una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario aggredisce il tratto gastrointestinale provocando l’infiammazione, vi è una esagerata risposta infiammatoria nei confronti della flora intestinale.
Chi soffre di celiachia trova giovamento e può avere dei miglioramenti attraverso l’eliminazione del glutine dalla propria alimentazione mentre nel caso del morbo di Crohn non vi è nessuna dieta particolare che possa migliorare la situazione che va tenuta sotto controllo attraverso dei farmaci.
L’associazione tra le due patologie nello stesso individuo è meno frequente rispetto alla coesistenza celiachia/tiroidite e celiachia/ diabete mellito di tipo 1 ma comunque sono accertati dei casi si associazione anche tra queste due malattie.
Due diversi studi GWAS di pazienti celiaci e pazienti con morbo di Crohn sono stati la base per un gruppo internazionale di ricercatori, coordinato dalla Università di Groeningen che hanno individuato quattro geni in comune tra le due condizioni.
La ricerca che è stata pubblicata sulla rivista Plos Genetics evidenzia che la concomitanza nello stesso soggetto di queste due condizioni potrebbe essere spiegato con la condivisione di questo particolare set genetico.
Risorse utili per il celiaco
In questa ultima sezione vorrei indicare alcune risorse utili per il paziente celiaco, e non solo!
Innanzitutto è possibile devolvere il 5 per mille alla AIC per aiutare a finanziare la ricerca attraverso il proprio 5xmille, in modo quindi “gratuito” e sicuramente per una giusta causa.
Sempre AIC mette a disposizione un prontuario della celiachia per smartphone, una risorsa molto interessante da avere sempre con se.
Articolo molto dettagliato e veramente interessante.
Grazie mille Beatrice. Benvenuta su Curarsi al naturale
Alessandro