Una recente ricerca scientifica, riportata sulla rivista “Digestive Deseases and Sciences”, testimonia come un numero significativo di soggetti affetti da patologie tiroidee di tipo autoimmune come il Morbo di Flajani Basedow Graves o la Tiroidite di Hashimoto, abbiano più probabilità di sviluppare la Celiachia.
Spesso la celiachia viene correlata con altre malattie autoimmuni come quelle che colpiscono la tiroide. Pur non esistendo degli studi precisi al riguardo celiachia e patologie della tiroide sembrerebbero essere strettamente correlate.
Emerge infatti che le persone affette da celiachia risultano essere maggiormente soggette a disturbi alla tiroide: nonostante non sia possibile affermare che celiachia e tiroidite siano problematiche necessariamente correlate, si stima che un individuo affetto da celiachia sia tre volte più soggetto a sviluppare patologie a carico della tiroide.
In particolare sono due le malattie legate alla celiachia: la tiroidite di Hashimoto e il morbo di Basedow, entrambe di natura autoimmune come lo è la celiachia
Non è possibile stabilire se sono i problemi alla tiroide a provocare la celiachia o se è quest’ultima la causa di squilibri alla tiroide però la casistica fa propendere l’ago più verso la seconda opzione.
Infatti non è così raro trovare nel sangue dei soggetti affetti da celiachia vari anticorpi tra cui anche quelli antitiroidei.
Una cosa certa è che i pazienti ipotiroidei- celiaci che assumono farmaci contenenti levotiroxina traggono vantaggio dall’eliminazione del glutine dalla propria dieta in quanto questo consente di ridurre i dosaggi del farmaco.
Cos’è la Celiachia e quali sono le cause
La Celiachia è una patologia autoimmune caratterizzata da una reazione anomala dell’intestino al glutine, una proteina naturalmente presente nel grano, nell’avena, nell’orzo, nella segale, nel kamut, nel farro e in altri cereali simili.
L’organismo non riesce ad assorbire correttamente le sostanze nutritive provocando sintomatologia tipica della celiachia come gonfiore e dolori addominali, meteorismo, nausea, diarrea, costipazione, lesioni all’interno della bocca, formicolio e intorpidimento delle gambe, eruzioni cutanee su gomiti, gambe e altre parti del corpo, crampi, dolori muscolari e articolari.
Celiachia fattori ereditari
La Celiachia può avere carattere ereditario, non di rado infatti viene condivisa da più membri della famiglia (genitori e figli oppure da fratelli). In alcuni soggetti la malattia si attiva a seguito di un’infezione virale, una gravidanza, il diabete di tipo I, un trauma fisico oppure un grave stress.
Celiachia e patologie autoimmuni
La Celiachia può essere associata anche a patologie autoimmuni come psoriasi, dermatite erpetiforme, gastrite fino all’osteoporosi.
Inoltre, da uno studio approfondito i ricercatori hanno evidenziato come gli individui affetti da malattie che interessano la tiroide (ad esempio la Tiroidite di Hashimoto e il Morbo di Flajani Basedow Graves) siano più propensi a sviluppare la Celiachia.
In base allo studio pubblicato sulla rivista scientifica “Digestive Deseases and Sciences” su un campione di 172 persone, il 3,4% con Tiroidite autoimmune ha avuto anche problemi di Celiachia risolti poi con una scrupolosa dieta priva di glutine.
Celiachia e malattie tiroidee autoimmuni: incidenza e dati

Per quanto sia chiaro che i celiaci siano più soggetti a sviluppare malattie tiroidee autoimmuni è difficile ad oggi poter fornire delle percentuali precise. È possibile stimare che un soggetto su tre soffra di affezioni a carico della tiroide.
Bisogna considerare inoltre che i casi di ipo e ipertiroidismo subclinico rendono più difficile la stima e l’incidenza sulla Celiachia. I valori di TSH e tiroxina entro i limiti della normalità, infatti, sfuggono a numerose ricerche. È stato dimostrato però che, nonostante i risultati ottimali, tali soggetti nel tempo possano registrare una positività agli anticorpi anti-tireoglobulina e anti-tiroxina, direttamente collegati allo sviluppo dell’ipotiroidismo oppure dell’ipertiroidismo.
Bisogna chiarire che l’associazione tra Celiachia e malattie tiroidee autoimmuni non è consequenziale, per cui queste ultime possono essere diagnosticate sia prima che dopo rispetto all’intolleranza (o all’allergia) al glutine.
Tenendo in considerazione la correlazione tra le due malattie, vale anche il discorso inverso, cioè il rischio di contrarre la celiachia nei pazienti affetti da tiroiditi autoimmuni rispetto alla popolazione generale. Da attente analisi ne deriva che in questi soggetti è possibile riscontrare un aumento degli anticorpi anti-transglutaminasi (o più comunemente Ab-anti-tTG) e degli anticorpi antiendomisio (o EMA).
Celiachia e tiroide: tempistiche
In base ad alcuni studi e ai dati restituiti, pare che una diagnosi tardiva delle patologie tiroidee autoimmuni possano esporre maggiormente i pazienti al rischio di Celiachia. Una dieta scrupolosa e assolutamente priva di glutine può rivelarsi positiva nel decorso di queste tireopatie. Tuttavia, è bene chiarire che non si tratta di un dato universale, perché naturalmente esistono anche le eccezioni.
Alla luce di ricerche non definitive, non è ancora chiaro se e quanto le patologie autoimmuni che interessano la tiroide in pazienti celiaci possano incidere sulla durata e l’intensità dell’esposizione al glutine, e viceversa.
Alimentazione e controlli periodici
I test effettuati hanno dimostrato che nel caso dell’ipotiroidismo, un’alimentazione sana volta a eliminare in maniera definitiva il glutine, abbia portato anche alla riduzione della terapia con con l-tiroxina. I ricercatori spiegano tale effetto valutando la possibilità che il ripristino della normale funzionalità e della struttura della mucosa enterica, si abbia un maggior assorbimento del farmaco richiedendone quindi un quantitativo minore.
In conclusione, è importante che tutti i pazienti affetti da Celiachia si sottopongano a regolari controlli, con una particolare attenzione al dosaggio periodico degli ormoni tiroidei e del TSH.
Questi test sono utili non solo ai fini scientifici, ma anche e soprattutto per controllare il corretto funzionamento della tiroide, ovvero la ghiandola endocrina molto piccola che ricorda vagamente per forma una farfalla e che è importantissima per l’organismo.
Da essa infatti dipendono tantissime funzioni come l’accrescimento corporeo, il controllo dell’apparato cardiovascolare (aumenta la frequenza cardiaca, favorisce la contrattura e il rilascio del miocardio e la dilatazione dei vasi sanguigni per favorire il ricircolo), il metabolismo basale, la formazione e il buon funzionamento di ossa, denti e unghie. È in grado di influenzare anche il tono muscolare, la fertilità e la potenza dei muscoli e tanto altro.
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