La febbre da fieno, nota anche come raffreddore da fieno o rinite allergica stagionale, è una condizione comune che colpisce molte persone durante la stagione primaverile, quando la concentrazione di pollini nell’aria è elevata. Questa condizione è causata dalla reazione allergica del corpo ai pollini presenti nell’ambiente.
Le cause principali della febbre da fieno sono i pollini provenienti da piante come alberi, erbe e fiori. Quando queste piante rilasciano i loro pollini nell’aria, le persone allergiche possono sviluppare una serie di sintomi come starnuti, prurito agli occhi, naso che cola e congestione nasale. Questi sintomi possono causare un senso di malessere generale e influire sulla qualità della vita delle persone affette.
Febbre da fieno cos’è e come si manifesta?
La febbre da fieno è una forma dirinite allergica stagionale. 1 persona su 10 ne soffre. Ad oggi sono state individuate più di 20 tipologie di febbre da fieno, ovviamente le cause si trovano all’aria aperta e soprattutto nell’erba.
Si tratta di una reazione allergica del sistema immunitario che causa specifici sintomi a livello degli occhi, della mucosa nasale e del sistema respiratorio.
Febbre da fieno sintomi e complicanze
Nonostante si chiami febbre da fieno, in realtà la febbre non c’è. Tuttavia nei casi gravi di infiammazione della mucosa si possono manifestare crisi d’asma. Come già espresso in precedenza, questo disturbo colpisce gli occhi, le vie aeree e la mucosa nasale.
Starnuti ripetuti: gli starnuti sono solitamente intensi e consecutivi, spesso più frequenti al mattino o quando ci si trova all’aperto.
- Prurito agli occhi: gli occhi possono diventare rossi, pruriginosi e lacrimare abbondantemente. Questo sintomo può causare disagio e influire sulla visione.
- Naso che cola o congestione nasale: il naso può essere intasato o gocciolare costantemente.
- La congestione nasale può causare difficoltà nella respirazione e nella parola.
- Prurito al naso, alla gola o al palato: la sensazione di prurito può essere fastidiosa e portare a continuo grattamento o strofinamento. Affaticamento e malessere generale: alcune persone possono sperimentare una sensazione di stanchezza, spossatezza e una ridotta capacità di concentrazione.
Più nello specifico, i sintomi che si avvertono a carico degli occhi sono i seguenti:
- prurito alle congiuntive
- lacrimazione
- gonfiore della membrana e delle mucose
- dolore e sensazione di bruciore
- fotofobia.
A livello nasale si manifesta la seguente sintomatologia:
- prurito al naso e al palato
- secrezione di muco chiaro e liquido
- riduzione dell’olfatto
- congestione e naso chiuso
- starnuti ripetuti
- difficoltà nel sentire gli odori.
Per quanto riguardano i sintomi respiratori, ecco quali sono:
- sensazione di oppressione al torace
- tosse secca
- respiro sibilante
- difficoltà a respirare correttamente.
Ma si possono rendere noti altri sintomi come: orticaria, spossatezza, malessere generale, difficoltà a deglutire, intorpidimento degli arti, ma di testa.
Generalmente è un disturbo che può insorgere a qualsiasi età, a prescindere dal sesso. Non è grave e compare a periodi. Tuttavia se i sintomi appena descritti non vengono opportunamente trattati, per chi ne soffre può avere un impatto negativo sia dal punto di vista lavorativo che scolastico.
Febbre da fieno cause principali
Le cause si trovano nell’aria aperta e nell’erba. Sono state individuate a tal riguardo, 3500 piante responsabili di febbre da fieno. Le maggiori responsabili sono almeno 3: la betulla, il frassino e le graminacee.
Ma in alcuni individui tale disagio compare quando si sta a contatto con gli acari della polvere, con le piume di alcuni volatili, con il pelo dei gatti e con altre sostanze irritanti.
In altre casistiche, questa condizione si manifesta anche per via di altri fattori: stress sia a livello psicologico che fisico, abuso di sostanze alcoliche.
La febbre da fieno, o rinite allergica stagionale, ha come principale causa l’esposizione ai pollini presenti nell’aria, soprattutto durante la stagione primaverile. Sono state identificate circa 3500 piante responsabili della febbre da fieno. Tra queste, le principali sono la betulla, il frassino e le graminacee.
Tuttavia, in alcuni individui, questo disturbo può manifestarsi a causa di altre sostanze irritanti. Ad esempio, il contatto con gli acari della polvere, le piume di alcuni uccelli, il pelo dei gatti e altre sostanze allergeniche possono scatenare i sintomi della febbre da fieno in determinate persone.
Inoltre, esistono altri fattori che possono contribuire all’insorgenza dei sintomi. Lo stress, sia a livello psicologico che fisico, può influenzare la risposta allergica dell’organismo e aggravare i sintomi della febbre da fieno. In alcuni casi, l’abuso di sostanze alcoliche può anche peggiorare i sintomi allergici.
È importante riconoscere le specifiche cause che scatenano la febbre da fieno in ogni individuo, al fine di adottare le misure preventive e i trattamenti adeguati. Un allergologo può aiutare ad identificare le sostanze scatenanti attraverso test specifici e fornire consigli sulla gestione della febbre da fieno in base alle cause individuali.
Febbre da fieno rimedi naturali
Ci sono alcuni espedienti che possono essere presi in considerazione per alleviare il disturbo e condurre una vita sociale tranquilla e serena: prima di tutto non bisogna esporsi all’allergene.
Come fare ciò?
Ecco qualche piccolo suggerimento:
- non uscire durante il giorno quando la concentrazione di pollini presenti nell’aria è piuttosto intensa
- lavarsi accuratamente le mani dopo il rientro a casa
- scaricare lo stress attraverso attività fisiche
- seguire un’alimentazione sana e naturale
- consumare al giorno un buon quantitativo di vitamina C e A, sali minerali
In apparenza può sembrare che non c’entri nulla l’alimentazione, ma essa invece gioca un ruolo indispensabile.
Ci sono in particolar modo, alcuni alimenti che rilasciano l’istamina, ovvero il mediatore chimico responsabile delle reazioni allergiche. Contengono dunque, un’alta percentuale di istamina: le uova, i formaggi, carni magre, olio extravergine d’oliva, mais, salmone, riso, te e tisane, avena, frutta secca e limone.
Ma oltre a queste piccole accortezze appena descritte, la natura offre altresì dei piccoli rimedi naturali:
Migliori prodotti naturali per combattere la febbre da fieno
Le ricerche hanno dimostrato che i polifenoli di mela riducono i sintomi della febbre da fieno. I pazienti che hanno assunto una dose alta di polifenoli di mela hanno mostrato miglioramenti significativi.
Ma risultati simili possono essere raggiunti anche da altri polifenoli:
- corteccia di pino,
- estratto di the verde,
- semi d’uva.
- Il dosaggio di estratto di the verde e di corteccia di pino è pari a 150 – 300 mg al giorno. Naturalmente prima di assumere qualsiasi prodotto è bene consultare il proprio medico di fiducia.
Una prevenzione antiallergica contro la pollinosi è la tisana di Elicrisio che va assunta tre volte al giorno. L’elicrisio calma le mucose rendendole meno soggette all’infiammazione.
Anche la propoli si rivela un eccellente rimedio in quanto, grazie alle sue proprietà terapeutiche, permette di lottare contro la febbre da fieno. La terapia in questo caso è di tipo “desensibilizzante” cioè volta ad abituare l’organismo all’allergene in maniera tale che quando arriva la stagione della fioritura il sistema immunitario ne risentirà in maniera ridotta.
Se a questo effetto si aggiunge quello antinfiammatorio e decongestionante, l’effetto che ne scaturirà sarà alquanto ottimale. Ma attenzione: se si decide di provare l’efficacia di tale trattamento è importante porre attenzione alle percentuali di polline presente, altrimenti i riscontri saranno per lo più negativi.
La propoli si può trovare in forme terapeutiche differenti: tintura, estratto secco o tavolette masticabili.
1. Miele locale
Il miele locale è uno dei rimedi naturali più popolari per la febbre da fieno. Si ritiene che il consumo di miele locale possa aiutare a costruire una sorta di tolleranza al polline presente nella tua zona. Assicurati di scegliere un miele non filtrato e crudo per ottenere i massimi benefici.
2. Probiotici
I probiotici sono i cosiddetti “batteri amici” che possono favorire la salute dell’intestino. Studi recenti hanno dimostrato una connessione tra la flora intestinale e la risposta allergica. L’integrazione di probiotici nella dieta potrebbe aiutare ad alleviare i sintomi della febbre da fieno. Puoi trovare i probiotici in forma di integratori o in alimenti fermentati come lo yogurt e il kimchi.
3. Quercetina
La quercetina è un antiossidante naturale che si trova in molti alimenti come mele, cipolle e tè verde. Questo composto può avere proprietà antistaminiche e antinfiammatorie, che possono aiutare a ridurre i sintomi della febbre da fieno. La quercetina è disponibile anche in forma di integratore, ma è consigliabile consultare un professionista della salute prima di assumerla.
4. Ortica
L’ortica è una pianta nota per le sue proprietà antistaminiche. Puoi assumere l’ortica sotto forma di tè, integratore o lozioni per la pelle. Tuttavia, è importante prestare attenzione quando si utilizzano prodotti a base di ortica, poiché potrebbero causare effetti collaterali indesiderati in alcune persone.
Febbre da fieno: farmaci da usare
Per la cura di questo disturbo occorre in principale modo individuare la causa responsabile dei sintomi. L’allergia ai pollini può essere affrontata prendendo in esame alcuni trattamenti farmacologici che possono essere utilizzati come misura preventiva o al momento del bisogno in caso di crisi.
Per quanto riguarda i farmaci da precauzione, essi riguardano gli spray decongestionanti e i colliri. Vanno assunti in dosi ravvicinate tra di loro nell’arco della giornata, mentre i farmaci da utilizzare in caso di necessità riguardano gli antistaminici sotto forma di spray nasali, gocce, compresse o colliri.
Tra gli spray molto efficaci per fastidi allergici è sicuramente il Dymista Spray Nasale, è un cortisonico ma ha la doppia azione benefica anti allergica e fluidificante per il catarro.
Ma in base al quadro di salute del paziente, il medico può prescrivere anche farmaci corticosteroidi capaci di esercitare una forte azione antinfiammatoria.
E’ possibile altresì ricorrere al vaccino che va somministrato ogni 4-6 settimane. L’effetto dura dai 3 ai 5 anni, ma dipende da individuo a individuo, non sempre la sua efficacia è comprovata.