Molti di noi dopo pranzo sentono una certa sonnolenza. Si tratta del cosiddetto abbiocco pomeridiano, che porta immancabilmente alla voglia di un pisolino. La sonnolenza post prandiale colpisce tantissime persone e dipende da diversi fattori.
Una delle cause principale della sonnolenza dopo pranzo è sicuramente legato al cibo, al punto che diversi studi parlando di “coma alimentare”, come per gli insetti, i serpenti o i ratti. In particolare, un pranzo molto ricco di carboidrati o decisamente abbondante a livello di porzioni può portare ad avvertire quel senso di sonnolenza nel primo pomeriggio.
Cosa porta all’abbiocco post pranzo?
Diverse sono le teorie che cercherebbero di dare una spiegazione alla cosiddetta sonnolenza post prandiale. Secondo la più recente, la causa di questa condizione è data dalle esorfine, delle sostanze che si formano durante la digestione del glutine. Questa sostanza un po’ come la più famosa endorfina si lega ai recettori oppioidi del cervello, generando la sonnolenza.
La congestione gastrointestinale
Tuttavia, l’ipotesi più attendibile ed accreditata è quella della congestione gastrointestinale. Il processo è il seguente: un pasto eccessivo porta l’intestino ad una maggiore attività, che richiede quantità di ossigeno superiori al fine di completare il proprio compito. Conseguentemente, assistiamo ad una riduzione di afflusso sanguigno in altri organi.
Ecco dunque che la stanchezza è associata ad apporto inferiore di sangue al cervello.
C’è da dire che anche su questa teoria sorgono alcuni dubbi, in quanto l’afflusso sanguigno al cervello sarebbe regolato e non diminuisce in maniera significativa durante la digestione.
L’ipoglicemia
Altri studi si sono concentrati poi sull’ipoglicemia. Per Ipoglicemia si intende l’abbassamento del glucosio nel sangue sotto la soglia di 70mg/dl. Acuta e temuta complicanza del diabete mellito, è meno frequente nei soggetti che non soffrono di diabete.
Dopo un pasto ricco di carboidrati, il livello di glucosio nel sangue aumenta (condizione chiamata glicemia). A questo punto pancreas rilascia insulina. Rilasciare troppa insulina però potrebbe causare una repentina diminuzione del glucosio presente nel sangue (ipoglicemia). Da qui, la sonnolenza.
Aggiungiamo poi che l’insulina favorisce l’assorbimento di potassio a livello cellulare, sottraendolo al sangue (ipokalemia). Anche questo causerebbe stanchezza muscolare (sappiamo bene quanto importante sia il potassio per gli sforzi fisici e gli sportivi).
Il sistema parasimpatico
Un’altra teoria prevede che siccome il sistema nervoso simpatico si attiva in condizioni di digiuno, paura e pericolo, la digestione possa attivare il sistema parasimpatico. Secondo alcuni esperti infatti, l’uomo, come gli animali, possiede dei sensori che lo tengono all’erta quando a fame, mentre ne fanno abbassare la guardia una volta sfamato. Ed ecco spiegata la stanchezza secondo quest’altra teoria.
Ma la pennichella o pisolino pomeridiano fa bene?
In primo luogo va detto che il pisolino dopo pranzo non favorisce la digestione. Anzi, la rallenta. La digestione viceversa è agevolata da un’attività leggera come una breve camminata. Infatti, se come si è detto il nostro intestino è a lavoro incessante, andare a dormire in quel momento rallenta tutto il complicato processo.
Esistono però degli effetti positivi che provengono dal pisolino pomeridiano. Questo infatti migliora la memoria, la creatività e la concentrazione. Sono sufficienti pochi minuti per recuperare le energie. Ma ricordiamo: si tratta solo di un pisolino.
Infatti, un riposo di più di mezz’ora rischia di generare un effetto opposto a quello sperato, causando le basi per rendere più complicato il risveglio e il senso di spossatezza che potrebbe a quel punto accompagnarci per il resto della giornata.
La ricetta per il sonnellino perfetto:
- Fai il riposino dopo pranzo o nel primo pomeriggio, dormire nella parte centrale del pomeriggio potrebbe farti cadere in un sonno profondo che andrebbe a squilibrare poi il riposo notturno.
- Prima di chiudere gli occhi spiega bene a te stesso, che stai facendo questa pausa per essere più produttivo quando ti sveglierai. Questo ti farà sentire meno “colpevole” e ti renderà molto più pronto e reattivo quando tornerai operativo.
- Assicurati che l’area in cui riposerai sia comoda, oscurata e tranquilla.
È possibile prevenire l’abbiocco? E come fare?
L’abbiocco può comunque derivare da una serie di effetti combinati e pertanto non solo dal pranzo eccessivamente abbondante. Fattori combinati possono essere ad esempio un inizio di giornata molto stressante oppure una scarsa qualità del sonno notturno.
Uno dei migliori modi per prevenire la stanchezza post pranzo è quello di seguire un’alimentazione povera di carboidrati come quella mostrata in vari articoli su CurarsiNaturale:
- Chetoni esogeni per alimentazione low carb
- Dieta chetogenica ciclica menu esempio.
- Prodotti chetogenici migliori.
Dunque se il pranzo esagerato è causa predominante, non l’unica. Si aggiunga poi che anche la stagione gioca un ruolo dirimente. L’estate, a causa delle alte temperature, aggrava il senso di spossatezza e dunque la necessità di andare a dormire dopo pranzo.
Esistono delle contromisure contro l’abbiocco pomeridiano. Un primo consiglio è quello di tenersi in movimento, fare una camminata breve dopo mangiato. La passeggiata infatti favorisce la circolazione sanguigna e in questo modo aiuta la digestione.
Come prevenire l’abbiocco pomeridiano?
Ti sembrerà scontato ma il modo migliore di prevenire l’abbiocco pomeridiano è quello di fare un pranzo leggero, con pochi carboidrati (da preferirsi semmai a cena) e pochi grassi.
Si può invece favorire l’assunzione di frutta e verdura, fonti di vitamine e fibre. È inoltre necessario bere molta acqua.
Bere caffè aiuta a svegliarsi da un abbiocco post prandiale?
Anche bere un caffè aiuta. Per molti è un istinto quasi inspiegabile, eppure c’è una motivazione logica. Il caffè sveglia il sistema nervoso simpatico. In ogni caso, come con ogni sostanza, non bisogna esagerare con le quantità di caffè ingerite, onde evitare altri problemi di diversa natura.
Persino concedersi un po’ di svago può aiutare. Questo terrà il cervello attivo e sveglio. È il caso di specificare che l’attività non dovrebbe essere un’attività rilassante che faciliti quel cammino verso il pisolino che stiamo cercando di evitare: è importante che si punti a restare vispi, con la nostra attività di svago.
Integratori contro l’abbiocco
Infine, anche l’assunzione di alcuni integratori alimentari, come ad esempio Mind The Gum, può aiutare. Si tratta di un chewing gum dotato di tutto il necessario per sconfiggere la stanchezza psichica e la perdita di concentrazione che possono essere frutto di un pranzo eccessivo e sbilanciato.
Stile di vita contro l’abbiocco post pranzo
Sembra dunque evidente che il consiglio migliore sia quello di perseguire uno stile di vita sano ed equilibrato e delle buone abitudini quotidiane. In ogni suo aspetto, questo stile di vita è in grado di prevenire la spossatezza post-pranzo.
Infatti uno stile di vita sano ha effetti su:
- la qualità del sonno notturno: migliorando questa, avremo meno bisogno di dormire nel pomeriggio;
- alimentazione, dunque un pranzo più adeguato e meno impegnativo per il nostro organismo;
- l’esercizio fisico mantiene il cervello attivo e ci permette di dosare le giuste forze per arrivare a fine giornata.
- E’ meglio smettere di bere il caffè molto prima di quanto tu pensi. Quante volte ti è capitato di sentire frasi come “non bevo il caffè dopo cena altrimenti non dormo”? Nulla di più vero.Dagli studi condotti dal centro di ricerca sui disturbi del sonno dell’ospedale Henry Ford è emerso che assumere caffeina anche a 6 ore di distanza dal momento in cui andiamo a dormire può disturbare in maniera importante la qualità del nostro sonno.Se il caffè pomeridiano è davvero necessario e non avete tempo per una pennichella, i ricercatori consigliano di bere l’ultimo caffè prima delle 2 del pomeriggio. Se invece le 14 sono passate da un pezzo, il consiglio è quello di provare a bere qualcosa che abbia un contenuto di caffeina ridotto come il the verde.
- Quante volte vi è capitato di iniziare a navigare sul web tramite browser o smartphone e non accorgervi del tempo che avete passato “smanettando” in rete?Quando la nostra attenzione cala (diciamo indicativamente intorno alle 3-4 del pomeriggio) e la nostra motivazione va scemando, addentrarsi nel tunnel dei social network potrebbe fare la mazzata finale alla vostra produttività lavorativa. In men che non si dica passano le ore e finirete con il sentirvi in colpa.Esistono alcune applicazioni come Moment o Flipdb che tracciano il tempo che passi con il cellulare in mano e possono aiutarti a fissare un tempo di utilizzo massimo.